Ti racconto la mia storia, similare a quella degli altri membri del team…

Sono Maria Pieres

Imprenditrice Olistica Consapevole, co-creatrice e formatrice del metodo Tirami.Su

Per quasi 25 anni sono stata un’imprenditrice “fai da te”. Lavoravo 12-14 ore al giorno, trascuravo la mia famiglia e guadagnavo pochissimo…

Quando fondai l’azienda ti turismo di nicchia, che ho diretto per 18 anni, volevo creare itinerari per persone che vedevano nel viaggio un’occasione di crescita personale. Ma senza esperienza né una “mappa” a indicarmi la via, non avevo chiarezza su come procedere, e procedevo “a vista”.

Le difficoltà di gestione venivano amplificate dal fatto che i miei soci, fornitori e clienti non erano allineati al mio Proposito di Vita.

Avevo difficoltà a comunicare il valore del mio servizio, tenevo bassi i prezzi, lavoravo tantissimo, guadagnavo poco e vivevo nell’incertezza e nella precarietà. Arrivai a indebitarmi e a toccare il fondo.

Oggi l’allineamento al mio Proposito di Vita mi permette di prendere sempre le decisioni giuste, sia per me sia per la mia azienda. Il mio lavoro porta benefici alla comunità, sono realizzata, appagata, e ho più tempo per la mia famiglia.

Guido i professionisti delle relazioni d’aiuto che, come me in passato, fanno fatica a vivere del lavoro che amano, a sviluppare le loro competenze imprenditoriali e crescere in consapevolezza, per iniziare a vivere nell’abbondanza e nella pienezza, diventando imprenditori olistici consapevoli, sereni, forti, appagati e realizzati”.

• 1. L’errore della Farfalla Errante

  Non avere chiarezza della propria Visione, Missione e Proposito.
  Immagina una farfalla che vola felice al crepuscolo, sa più o meno, dove vuole andare ma non ha una chiara idea della una meta che vuole raggiungere. Così, mentre vola, la sua bellezza attira le falene notturne e altri insetti… si ritrova invischiata in uno strano balletto sconclusionato, e finisce per essere trascinata fuori dalla sua rotta… Alla fine perde di vista completamente il suo vero cammino.

• 2. L’errore del Capitano senza Bussola ne Mappa

  Cercare di portare avanti la propria senza essere focalizzati
  Un capitano parte con la sua nave, pieno d'entusiasmo, alla ricerca di un tesoro. Ma, una volta in mare aperto, si accorge di aver dimenticato la bussola e la mappa a terra. Tuttavia, non volendo perdere tempo, decide comunque di proseguire e di lasciarsi guidare dal suo sentire. Ma la mancanza della bussola e di mappa si fa presto sentire: il capitano perde spesso la rotta, e riprenderla non è mai semplice, s’incaglia più volte, perde tantissimo tempo ed energie, consuma molto più carburante e viveri del previsto, e infine, i tesori che aveva accumulato in passato vengono decimati. Ad un certo punto, il capitano si rende conto che la sua destinazione è diventata ormai un miraggio e che non riuscirà mai a prendere il tesoro che tanto anelava… E capisce anche che il costo di quell'epopea ha superato ormai, di gran lunga, il valore del tesoro che cercava.

• 3. L’errore degli ingredienti dello Chef

  Offrire al cliente una lunga lista di tecniche, discipline, attestati e attività
  C’era una volta uno chef che, nella sua cucina, aveva una grande varietà di ingredienti pregiatissimi, con cui quali poteva preparare dei piatti deliziosi. Quando arrivava un cliente, lui con passione, gli presentava una lunghissima lista di ingredienti di altissima qualità e anche le innumerevoli tecniche culinarie con cui ogni ingrediente poteva essere preparato. Ma i clienti, che non conoscevano le caratteristiche degli ingredienti, rimanevano confusi davanti a quell’interminabile lista, senza sapere cosa scegliere… e spesso si alzavano turbati e lasciavano il ristorante. Inizialmente lo chef non riusciva a capire, ma in seguito si accorse che la sua vera maestria non stava soltanto nel saper rifornire il suo ristorante con i migliori ingredienti, e che il segreto stava nel saper combinare ad arte quegli ingredienti, per donare al cliente un’esperienza davvero unica, da ricordare per tutta la vita.

• 4. L’errore del Grande Violinista che, suonando per strada, raccolse solo pochi spiccioli

  Credere che abbassare i prezzi sia un buon modo per attirare i clienti
  Qualche anno fa, il grande violinista Joshua Bell andò nella metropolitana di Washington DC con il suo magnifico Violino Stradivari del 1713 (…da 3,5 milioni di dollari), e si mise a suonare… Era l’ora di punta, e lui suonò gratuitamente dei brani meravigliosi, per le 1.097 persone che transitarono davanti a lui… Ma solo sette persone si fermarono brevemente ad ascoltarlo… e solo una persona lo riconobbe.
  Per questa sua magnifica performance, di quasi 45 minuti, Bell raccolse soltanto $32 con17 cents, lasciati da 27 passanti… (quindi poco più di un dollaro a testa…).
  Paradossalmente, soltanto due giorni prima, aveva fatto il tutto esaurito alla Symphony Hall di Boston, al prezzo 100 dollari per ogni posto in platea …e aveva eseguito un repertorio molto simile a quello suonato nella metropolitana quel giorno!

• 5. L’errore della Superstizione del Frutto Avvelenato

  Credere che il denaro non sia etico
  Un giardiniere diligente coltiva con amore un bellissimo giardino, ma è convinto che il denaro sia un po’ come un frutto avvelenato, e decide di non curarsene, ovvero decide di «non coltivarlo». Trascura il fatto che il denaro può fungere da nutrimento per il suo giardino, consentendogli di acquistare strumenti migliori, oppure fertilizzanti naturali e altre risorse che potrebbero far prosperare i suoi amati fiori.
  E così facendo, la sua avversione nei confronti del denaro, lo tiene in una sorta di povertà volontaria, che gli impedisce di potenziare appieno la bellezza e la magnificenza del suo giardino.

• 6. L’errore del Magnifico Capolavoro che Nessuno vide Mai

  Credere che la promozione non sia per loro
  Pensa ad un fabbro… abile e appassionato, che forgia opere d'arte con un talento davvero unico. Ma è convinto che impegnarsi nella promozione del suo lavoro, equivalga a corrompere la purezza della sua arte… e decide quindi di affidarsi soltanto al "passaparola" … Spera così che la sua arte si diffonda spontaneamente tra gli appassionati e gli intenditori.
  Sottovaluta però il fatto che, senza una comunicazione consapevole, le sue opere sono destinate a rimanere sconosciute sia a molti intenditori sia a molte persone nuove che potrebbero davvero apprezzarle e beneficiare della loro bellezza. Si ritrova quindi a creare dei capolavori che nessuno vede, perché le sue resistenze nei confronti della promozione gli impediscono di far brillare la sua arte nell’ampio panorama culturale.

• 7. L’errore del Marinaio che non ammainò le vele

  Lasciarsi guidare dai pregiudizi nei confronti di attività parallele ma necessarie a far crescere la propria attività.
  La nostra ultima storia racconta di marinaio intraprendente, che desidera raggiungere una bellissima isola attraversando un grande oceano. Con dedizione instancabile, il marinaio prepara la sua imbarcazione, studia le correnti e l'orologio astronomico. Tuttavia, mentre naviga, si lascia prendere dall'entusiasmo di affrontare le tempeste e superare le sfide marine… e non si cura di ammainare le vele…
  La sua barca viene trascinata dal vento troppo a lungo e finisce fuori rotta. E così, nonostante il suo sforzo eroico, non raggiunge mai l’isola…. Demoralizzato, si rende conto che il successo richiede attenzione anche ai dettagli, che a volte sono fondamentali, come il controllo delle vele. E che questi dettagli spesso possono fare la differenza tra un impetuoso viaggio a vuoto e una destinazione conquistata.

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• • La Condizione Essenziale per Crescere nella Consapevolezza di un’Imprenditorialità Etica.
• • I 7 Ostacoli che bloccano la strada a questa Condizione Essenziale.
• • I 3 Errori + 1 che commettono gli Operatori Olistici nella gestione della loro Attività.
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